No tranquilli non è il nuovo post intitolato a un vino di Elena Walch, ma un momento particolare della mia vita che voglio condividere con Voi.
Finalmente anche i miei primi 40 anni erano arrivati. si ok se fossero stati solo 30 li avrei sentiti meno pesare sulle spalle, ma quale scusa migliore potevo inventare per bere un buon champagne e decidermi a prenotare una nuova vacanza?
Don’t worry, it’s not a post about the Elena Walch’s wine, but a precious moment of my life that I want to share with you.
Finally my 40th birthday was coming, of course the 30th would have been better, but what a better excuse to drink a good champagne and book a new adventure?
All’inizio la meta doveva essere un posto caldo: compio gli anni in pieno inverno, quindi una destinazione esotica e assolata sembrava il modo perfetto per festeggiare. Ho spulciato non so quanti cataloghi, visitato non so quanti siti, letto non so quante riviste sulle destinazioni di Maldive, Seychelles, Polinesia e Mauritius, ma i luoghi così come gli alberghi, mi sembravano sempre troppo “artificiali” e “imbalsamati”. Ricordo una struttura, nella Polinesia Francese (un Resort 5 stelle) immerso nel verde e blu di un isola tropicale, con bungalow disseminati un po’ ovunque (forse un po’ troppo visto che alla fine erano ben 156!) il quale proprio per il numero di posti letto offerti aveva messo a dura prova le mie certezze e mi aveva fatto sorgere alcuni dubbi: ma come, mi sparo 15 ore di volo, arrivo con non so quale differenza di fuso orario, un jet-lag da cavalli, per ritrovarmi in un “condominio da sogno”? No, decisamente non fa per me. e poi una volta la? Dovrei passare ore ed ore al sole, a cuocermi, spalmata di protezione solare 50 a fare che? Si ok lo snorkeling, ok le gite in barca e le escursioni, ma i Caraibi, quando ci sono stata, non mi hanno fatto impazzire, e oggi sono davvero sicura di volerci riprovare?
The destination had to be a warm place: my birthday is in the middle of winter so a foreign, sunny place seemed the best chance. I don’t know how many catalogues, websites or magazines about Maldive, Seychelles, Polynesia or Mauritius I have seen, searched, explored or read. I wasn’t able to find the right place, they all seemed too fake o “embalm”. I remember a structure in French Polynesia ( a 5 stars resort ) surrounded by the green and blue of a tropical island, with bungalows placed all over the island (probably a little more than usual: they were 156!) that put to the test my certainnesses and caused some questions: well I’ll expect a 15hours fly, a terrible jet-lag and then? I’ll arrive in a “luxury, fairy condominium”? No, definitely it’s not for me. And once arrived? What am I going to do? Am I going to lie down the sun, completely covered by a layer of suntan cream, hour after hour? What else? Snorkeling, boat trips, excursions? I didn’t like Carribean so much when I was there, do I really want to try again?
Così, quando quella sera LUI mi propone di guardare insieme l’ennesimo sito di alberghi lussuosi, non è che mi trovassi proprio entusiasta dell’idea. il sito che aveva scelto però era decisamente insolito, ecoluxuryway.com, ossia una raccolta delle migliori strutture nel mondo, catalogate non solo in base alla qualità dell’ospitalità offerta, ma soprattutto per la capacità di essere riusciti ad integrarsi perfettamente con l’ambiente circostante.
Per prima cosa abbiamo guardato le proposte nelle mete esotiche che avevano inizialmente solleticato il mio interesse ma nulla sembrava colpirmi davvero, così alla fine ci siamo spostati un po’ più vicino, in Europa, e anche qui abbiamo visualizzato le destinazioni consigliate.
So, that night, when HE asked me to explore another website about luxury hotels, I wasn’t exactly in the right mood. But the site was a surprise, ecoluxuryway.com is the name, and in the philosopy-page you can find this words : “Eco Luxury retreats are selected on the basis of their high quality of service, ecological and responsible projects and their environmental benefits that they provide in their territory”.
We took a look at the hotels in those foreign places, that had interested me in the beginning, but nothing was really special for me, so we moved to destinations in Europe.
Beh dovete sapere che in Svizzera, nel cantone di Valais, sulle montagne a ridosso del lago Lemano, c’è un piccolo villaggio fatto di IGLOO, o Pod come li chiamano loro, che per via del bianco della neve circostante prende il nome di WHITEPOD. Non dovete però pensare a “case” di ghiaccio come quelle che si vedono realizzate dal nulla ogni inverno in Svezia o in Norvegia. No, si tratta di strutture tralicciate in ferro e plexiglas, complete di un lussuoso bagno privato e oggetti di arredo tipici della regione, dalla forma semisferica e ricoperte da un telo bianco in inverno, e verde in estate, capace di mimetizzarli completamente armonizzandoli con il paesaggio in cui sono inseriti, dotati ciascuno di una grande terrazza panoramica in grado di regalare viste mozzafiato. Il riscaldamento della struttura è assicurato da un camino a legna costantemente controllato in modo da non spegnersi, dallo staff dell’albergo e non esiste chiave per la porta di questa camera, dal momento che vi si accede da una apertura nella tenda chiusa da zip. L’unico modo di segnalare la presenza degli ospito nel proprio pod è attraverso l’accensione di un lumino posto sulla terrazza dello stesso.
Non c’erano parole, quello si che era un posto davvero unico!
E così mi sono ritrovata a prenotare, non un assolato bungalow in legno immerso tra i palmeti e a ridosso di una bianchissima spiaggia, bensì un Pod, addossato ad un innevato pendio, circondato da pini e abeti e raggiungibile solo con motoslitta e/o ciaspole.
Well, you must know, there’a a place in Switzerland, in the canton of Valais, at the foot of the Dents-du-Midi mountain range – the beginning of the Swiss Alps, a small village of Pods, named WHITEPOD, because of the surrounding snow in winter. They are not iced houses as the ones realized every winter in Norway or Sweden, but , as the site plays, “A pod is a 40m2 geodesic shaped tent, anchored on a wooden platform, which offers a breathtaking view on the Alps. Each pods is cosily decorated with unique antique objects from the region. The large bay windows let in a healthy dose of natural light.Each pod includes a king-size bed, a fully fitted bathroom with toilet and shower, a wood-burning stove,a kettle,a mezzanine,two chairs and a table on the terrace”.
I had no words: that place was really unique!
So I was booking, not a sunny wooden bungalow surrounded by palms near a withe beach, but a Pod, lean against a snowy slope, surrounding by pins and firs, reachable only with snow rackets or snowmobile.
Il villaggio – The village
il pod fuori – the pod outside
il pod dentro- the pod inside
La sfortuna ha voluto che fosse l’inverno meno freddo degli ultimi tempi e che la neve, che ogni anno qui la fa da padrona, proprio nel periodo del mio compleanno, fosse assente da parecchi giorni. Non dico che non ce ne fosse, ma sicuramente e purtroppo era meno di quella che mi sarei aspettata.
Questo ovviamente non ha reso la vacanza meno speciale o unica: abbiamo trascorso 5 giorni tra sciate, ciaspolate e gite alla scoperta delle bellezze storiche dei dintorni. Ci siamo svegliati con la stanza illuminata dal sole, che filtrava attraverso la grossa apertura frontale risparmiata dal telo di copertura, circondati dalle montagne innevate che si stagliavano contro un cielo azzurro da cartolina, mentre sotto di noi un mare di nuvole ci faceva da soffice tappeto. Eravamo proprio oltre le nuvole!
Unlucky it was not a very cold winter, so snow, that usually is the queen of these mountains, during the period of my birthday, was not so high as I expected. But that didn’t ruin our vacancy, we spent 5 days skiing, excursioning with snow rackets or discovering the neighborhood. We woke up in the morning with the room flamed by sunlight, surrounded by snowy mountains stood out a blue sky while below us a sea of clouds formed a carpet. we were just beyond the clouds!
Abbiamo fatto colazione in un tipico chalet in legno, la Pod-house, con i migliori prodotti della zona; abbiamo goduto delle merende a base di dolcetti caffè e te qui serviti nel pomeriggio; ci siamo coccolati nella sauna ad alta temperatura e congelati nella tinozza d’acqua ghiacciata posti al piano interrato dello stesso ( dove risiede la SPA privata );ci siamo fatti servire la cena, recapitata dal personale dell’albergo in motoslitta, nel Pod per ben due sere; abbiamo cenato in un secondo chalet, Les Cerniers, a 10 minuti dal villaggio di pod e raggiungibile solo a piedi, dove i piatti serviti e i vini consigliati, nulla avevano da invidiare ai ristoranti più rinomati della zona. Ma soprattutto abbiamo goduto delle passeggiate al chiaro di luna fatte per tornare al nostro pod, su un sentiero di neve illuminato da centinaia di candeline appositamente accese per indicarci la “strada di casa”, con un cielo così pieno di stelle a farci da cappello, che avevo visto solo quando da bambina passavo le estate dai nonni in un piccolo paesotto di montagna.
Anche in questa struttura l’ospitalità e la gentilezza dello staff hanno reso fantastica una vacanza già di per se meravigliosa.
We had breakfast and tea break in the Pod-House, a typical wooden chalet, placed in front of the pods; we had high temperature sauna in the private SPA just at the first floor of this chalet; we had 2 different dinners in our pod, served by the staff of the hotel; we had the other dinners in a second chalet, named Les Cerniers, 10 minutes walk down the pod. But above all we had unforgettable walkings in the moonlit on the way back to our pod, along a path made by hundreds of little flamed candles, with so many stars beyond our heads to remind me my youth, when I spent the summers with my grandparents in a small mountain village.
La colazione – Breakfast
Lo chalet Les Cerniers – The chalet Les Cerniers
Il pod di notte- The pod by night
I link e le foto che ho inserito nel post dovrebbero già darvi un’idea della particolarità dei luoghi, ma una foto non può rendere l’immensità di un cielo stellato o il senso di oscurità rischiarato da una coda di candele accese, insomma posso dirvi che nulla è paragonabile all’essere lì, a svegliarsi e ritrovarsi proprio “sopra le nuvole”!
The pictures and the links placed in the post, could give you only an idea of these places but, listen to me, I can’t use a photo to show the infinity stars in a black sky or make you feel the sense of darkness illuminated only by a line of flamed candles, I can only say that nothing can be compared to the thrill to be there, and being just “beyond the clouds”!