Quella che vi racconto é oggi, per me, la rievocazione di un periodo lontano, di quando ero bambino e in televisione seguivo le increbili avventure di Simon Templar.
Interpretato da un giovanissimo Roger Moore, Simon Templar, era una sorta di investigatore privato nonché un novello Robin Hood, che accorreva in difesa di giovani ed avvenenti donne in difficoltà (alle quali non ricordo abbia mai chiesto un compenso) a bordo di vettura piccola e sportiva della quale presto mi innamorai.
La vettura era una Volvo P 1800.
L’Idea
Nella seconda metà degli ’50, Gunner Hengellau, allora presidente Volvo, decise di lanciare sul mercato una nuova vettura dal carattere sportivo, capace di attirare nuovi clienti nelle concessionarie, ma, soprattutto, capace di rinnovare l’immagine di un marchio che aveva fama di costruire vetture robuste e sicure, ma non particolarmenti eccitanti da guidare. I vertici della casa svedese guardarono all’Italia ed suoi designer per la realizzazione di tale progetto e la scelta cadde sull’atelier torinese di Pietro Frua, presso la quale, in quel periodo, lavorava Pelle Petterson, un giovane appena diplomato in industrial design presso il Pratt Institute di New York nonché figlio di Helmer Petterson, consulente Volvo profondamente coinvolto nel progetto della P 1800. Al momento della presentazione dei disegni al CdA della casa scandinava, Helmer aggiunse, ai quattro modelli proposti da Frua, un quinto disegno elaborato dal figlio, Pelle, che risultò essere quello vincente.

Volvo P1800
L’Automobile
Nel Gennaio del 1960, la P 1800 viene ufficialmente presentata al salone dell’auto di Bruxelles. La vettura è un’accattivante coupé tre volumi, caratterizzata da un paio di vezzose pinne posteriori, l’abitacolo ha il tettuccio rigido ben raccordato con il volume posteriore, mentre nel cofano, di dimensioni generose, è alloggiato il nuovissimo propulsore B18, un quattro cilindri longitudinale di 1,8 litri alimentato da due carburatori SU, capace di erogare 96 CV. La trazione è posteriore ed il cambio è manuale a quattro rapporti. Assale posteriore rigido e freni a disco anteriori e a tamburo posteriori completano il corredo tecnico della sportiva svedese. Il ruolo di modello di punta del marchio scandinavo garantisce, inoltre alla P 1800, una costante evoluzione nel corso dei 12 anni di produzione.Produzione che iniziò nel 1961 negli stabilimenti della Jensen Motors, dopo il rifiuto opposto da Karmann, all’epoca già impegnata con la Ghia per conto di Volkswagen. La produzione britannica, tuttavia non soddisfa gli standard qualitativi svedesi e, nel 1963, la produzione viene trasferita negli stabilimenti di Lundby ed Olofstrom. La nuova produzione viene identificata dapprima come P 1800 S e poi semplicemente come 1800 S.

La vettura di Simon Templar
Come già detto la piccola sportiva svedese fu costantemente aggiornata negli anni per mantenere costante l’interesse del pubblico, anche d’oltreoceano, che aveva imparato ad apprezzarla. Così tra il 1966 e il 1967 vennero modificati i collettori di aspirazione e scarico portando la potenza 103 CV, mentre un nuovo profilo cromato sulle fiancate insieme alle nuove maniglie porta ed il volante a tre razze, ne aggiornavano i canoni estetici. Nel 1968, invece, fu introdotto il nuovo motore B20, da 2.0 litri, inizialmente alimentato da un carburatore Zenith-Stromberg ed in seguito da un’iniezione meccanica, che porta la potenza erogata a 118 CV. Contestualmente la vettura viene arricchita da un nuovo impianto frenante con doppio circuito idraulico e quattro freni a disco oltre ad una nuova taratura delle sospensioni ed altre migliorie al gruppo frizione, allo sterzo ed all’impianto di raffreddamento. Con l’impiego dell’iniezione la sigla del modello diventa 1800 E
Nel 1971, il gioiello di casa Volvo viene dotato di iniezione elettronica Bosch con un ulteriore incremento di potenza a 126 CV, capace di spingere la piccola coupé a 190 Km/h di velocità massima e di imprimerle un’accelerazione da 0 a 100 km/h in soli 9,5″. La sua produzione terminerà nel 1972, mentre una versione Shooting-Brake sarà prodotta fino all’anno successivo.
La seconda vita
Se negli anni sessanta il principale testimonial della P 1800 fu il giovane ed aitante personaggio scaturito dalla penna di Leslie Charteris ed interpretato da Roger Moore, a riportare sotto le luci della ribalta l’iconica auto svedese ha pensato un poco più che anonimo professore di scienze ormai in pensione. Irv Gordon, acquistò la sua Volvo P 1800 S nel 1966 e da allora ha percorso più di 3 milioni di miglia. Già nel 1998 il professore newyorkese si era guadagnato un posto nel Guinnes book of World record per aver percorso con la sua vettura ben 1,69 milioni di miglia, all’alba del nuovo millennio, più precisamente nel 2002, entrò a Time Square, dove una folla entusiasta lo attendeva per festeggiare il raggiungimento ei due milioni di miglia. Nel Settembre del 2013, il settantatreenne Irv e la sua Volvo hanno raggiunto, sulle strade dell’Alaska, la cifra record di tre milioni di miglia. La stessa casa automobilistica svedese dedicò all’impresa il sito http://volvocars.3millionreasons.com, così da pemettere agli appassionati di seguire l’impresa dell’infaticabile Mister Gordon e della sua inseparabile e fedele compagna.

Irv Gordon e la sua Volvo 1800S
La Volvo P 1800 oggi
La Gran Turismo Scandinava è oggi ricercatissima dagli appassionati e, se per molti anni è stato possibile acquistarla a prezzi contenuti, oggi le sue quotazioni stanno rapidamente salendo. In fondo, la P 1800 era e rimane una vettura di nicchia, pensata più per attirare attenzione sul marchio che per la grande produzione in serie; tanto è vero che nei 12 anni in cui è stata a listino, gli esemplari costruiti non hanno raggiunto le 40.000 unità, oltre, ovviamente, agli 8.000 esemplari della versione Shooting-Brake. Restaurare una P 1800 non è semplice né a buon mercato, ma se vi capitasse l’occasione, pensateci bene prima di rifiutarla, potreste non avere un’altra occasione di guidare e possedere un’autentica icona della storia dell’automobile, oltre che una vettura di grande fascino.
NSG-He